La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
gustare, che dell'altrùi non godere. E, intanto, la spada avèa intercette le messi immature alla falce, e già intorpidiva la terra al brumale letargo
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
terra. - Non mormorìi, non applàusi. Ma Aronne avèa dato una voce al sentimento comune, sempre in cerca di forma, e però tutti tacitamente, approvando a
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
; stàvano, chi in piedi in una èbete immobilità, chi a terra accosciato, le palme alla faccia; tutti affranti da un viaggio lunghìssimo col non sequente
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
cantàvano. Era un inno alla Terra, alla madre comune, che, negli arcani connubii col padre Sole, avèa ridato agli uòmini generosamente il confidàtole seme
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
barba. - Mare ancora. - Sempre mare? - No - disse Gualdo con un lieve sussulto - havvi una terra ... grande ... - Al pari di questa? - Assài più ... molto
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
medèsima terra e di un equànime padre. Da ogni parte, baci. Baci al reale diploma, baci alle mani di chi l'avèa apportato e al volto de' marinài. Era
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
alla destra di lei, rigata di rosso. - Nulla! - rispose - un bacio di piombo. E lei stessa aprì arditamente la marcia. Fu raccolta di terra la
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
- esclamò: Distese l'altro la mano, incominciando: giuro ... Ma Gualdo gliela rattenne, facendo: aspetta. - Tolse di terra un fumaccio, segnò con esso un
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
dell'uomo è questa - disse, e toccossi la fronte. - Sei un aristòcrata! - fece il Beccajo, sputando a terra con sprezzo. - E tu un mascalzone! - ribattè
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
. Era di quelle donne di cui fà l'odio paura, ma l'amore spavento. Un regno ... e Ambra avrebbe calpêsti i diademi di tutti i prìncipi della terra e